Il bello dell'età: Manifesto contro l'ageismo (Italian Edition) by Ashton Applewhite

Il bello dell'età: Manifesto contro l'ageismo (Italian Edition) by Ashton Applewhite

autore:Ashton Applewhite [Applewhite, Ashton]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, ebook, Gerontology
ISBN: 9788867003235
Google: ReMgDgAAQBAJ
Amazon: B06X3WHZGQ
editore: Corbaccio
pubblicato: 2017-03-02T00:00:00+00:00


«VECCHIO È PEGGIO PER LE DONNE»

Questa è una frase di Cynthia Rich.169 È lesbica, ma questo non le ha fornito alcuna protezione nei confronti degli standard eteronormativi della bellezza femminile. La sua compagna, Barbara MacDonald, ha evidenziato la distanza fra donne giovani e più vecchie e come il timore di diventare come loro fosse il risultato di forze sociali. «Il tuo potere, come donna più giovane, è misurato dalla distanza che puoi mantenere fra te e quelle più vecchie» ha scritto con brutale franchezza.

Le donne non solo sopportano il danno peggiore derivante dall’equazione bellezza = giovinezza, ma lo perpetuano ogni volta che si tingono i capelli per coprire quelli grigi o mentono sulla loro età, per non parlare della chirurgia estetica per coprire i segni dell’invecchiamento. Susan Sontag notoriamente l’ha chiamato «il doppio standard dell’invecchiamento», la definizione della convenzione sociale per cui l’età migliora un uomo e distrugge una donna. «Le donne lo rinforzano enormemente con la loro compiacenza, con l’angoscia e con le loro bugie» ha scritto. «Per proteggere loro stesse come donne, si tradiscono come adulte.» Ci vuole coraggio a seguire il consiglio della Sontag e «permettere ai loro volti di mostrare le vite che hanno vissuto».170

Non che gli uomini siano indenni. Quando Mick Jagger ha detto al musicista George Melly che le sue rughe erano «rughe d’espressione per le tante risate fatte», Melly ha risposto che «niente è così divertente». Ma delle donne si dice che sembrano vecchie molto prima che della loro controparte maschile.

Il prezzo della sfida alle convenzioni è alto. Aprite qualsiasi rivista femminile e un centinaio di pubblicità vi griderà: «Come potete essere desiderate se vi lasciate andare?» Pubblicità e articoli promuovono qualsiasi mezzo possibile – panciere! Personal trainer! Liposuzione! – per rimanere aggrappati a visi lisci e corpi scolpiti così da indossare la moda a pelle. Nonostante la fertilità, perché mai, chiede la critica Carina Chocano in un saggio pungente sul New York Magazine, privilegiamo il «tragico, grottesco, del tutto ingiusto eppure indiscutibilmente transitorio cosiddetto ‘periodo migliore’ di una donna... a dispetto di ogni evidenza del contrario? Ci aspettiamo che le donne si sottomettano a questa incontrovertibile verità con imparzialità e vergogna, e ci aspettiamo che gli uomini siano magnanimi e non gongolino».

Ora che è sulla quarantina, la Chocano capisce quanto sia dannoso mettere sullo stesso piano giovinezza con valore e si chiede perché non ci ribelliamo: «Ora lo vedo, vedo quanto male, quanto imbarazzata mi sento per essermi permessa di compiere ventinove anni, e non posso credere a quanto tempo della mia giovinezza ho sperperato nel sentirmi vecchia».171

La signora in giallo, protagonista Angela Lansbury, era l’ottavo programma televisivo più visto quando la CBS lo cancellò perché il suo indice d’ascolto era «deviato verso i vecchi» (non c’erano abbastanza spettatori fra i diciotto e i quarantanove anni). Ritornata alle scene teatrali londinesi a ottantotto anni, per la prima volta dopo quasi quaranta, la Lansbury disse che il passaggio per lei era stato meno difficile, perché aveva sempre interpretato parti di donne più vecchie quando era terribilmente giovane, «visto che non ero una bellezza».



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